Translate

venerdì 14 novembre 2014

L'orso russo si prepara la trincea



L'orso, quando si avvicina l'inverno, si prepara per il letargo, accumulando riserve caloriche per affrontare la stagione più dura.

Non a caso la Russia, di cui l'orso è uno dei simboli più famosi, sta adottando la strategia del plantigrado. Non si tratta di riserve di grasso, ovviamente, ma di riserve auree.

A Mosca ci si sta preparando per una lunga guerra economica ed il miglior modo di resistere a coloro che tengono in pugno, almeno fino adesso,  l'economia mondiale, è appunto avere grosse riserve di oro, che in caso di emergenza possono evitare la fame al proprio popolo. L'oro è molto più spendibile rispetto alla propria valuta, che può risultare estremamente vulnerabile agli umori della finanza.

Le riserve di russe sono aumentate notevolmente e "il governo di Vladimir Putin sta ammassando enormi quantità di oro, al punto da aver triplicato le riserve a 1.150 tonnellate circa nell'ultimo decennio. Tali riserve potrebbero dare al Cremlino un potere vitale per tentare di compensare i forti cali del Rublo", oltre ad aver accumulato negli ultimi mesi altre 55 tonnellate di oro (1).

Un segnale importante, la volontà di Putin di resistere alla “guerra” economica scatenata dalla finanza mondialista è ferrea e si sta cautelando in tutti i modi possibili.

L'Occidente persevera ancora nell'errore e che intende insistere rincarando le sanzioni, ed è sconcertante  l'isteria del Primo Ministro inglese David Cameron, il quale ha aver equiparato la Russia alla Germania nazista, affermando che “il mondo deve intervenire per fermare il bullismo di uno Stato più grande nei confronti di uno più piccolo” e "l'azione di Mosca in Ucraina e' inaccettabile", aggiungendo che "abbiamo visto le conseguenze di ciò che è avvenuto in passato e dovremmo imparare dalle lezioni della storia" (2).

Cameron dovrebbe evitare di citare la storia, visto che il suo Paese ha fatto il bullo per secoli, con politiche coloniali abiette, per non parlare di discutibili comportamenti proprio durante la Seconda Guerra Mondiale, assieme agli alleati di oltre oceano.

Dichiarazioni inaudite, che rischiano davvero di far vacillare l'ormai proverbiale pazienza di Vladimir Putin, che sembra proprio trovarsi di fronte ad infanti dediti ai capricci ed ai piagnistei.

Il Primo Ministro della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, ha rammentato che le reazioni russe “sono misure di risposta, non sanzioni...secondo un decreto presidenziale, sono valide per un anno, ma possono essere revocate prima, su iniziativa del governo... a dire il vero, possono sicuramente anche essere prolungate" mentre rincara la dose anche il consigliere presidenziale Sergey Glazyev che ha affermato: "se le sanzioni dell'Occidente contro la Russia continueranno, l'Ue può perdere fino a mille miliardi di euro" (3).

L'orso è un animale simpatico, ma sappiamo bene che fine fanno coloro che lo provocano in maniera sconsiderata, un'analogia che dovrebbe essere compresa nei palazzi del potere a Londra, Bruxelles e Washington.

Mosca continua a cercare di far ragionare  la politica occidentale, ma sembra che i suoi appelli al buon senso cadano nel vuoto. Come si suol dire non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
                                                                                                                       
Riferimenti:




Nessun commento:

Posta un commento