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martedì 4 novembre 2014

Il “nein” di Berlino ai palestinesi




In Germania si continuerà a non riconoscere ancora lo Stato indipendente dei palestinesi.

Il riconoscimento da parte della Svezia, primo Paese ad averlo fatto da membro dell'Unione Europea, non è stato seguito dai teutonici. Cipro, Malta, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca l'hanno avallato prima dell'adesione ad essa.

Lo Stato tedesco ha dato un chiaro segnale ed essendo la guida dell'Unione, sarà prevedibile che altri stati membri seguiranno la sua linea.

A affermarlo è stata Sawsan Chebli (1), portavoce del Ministero degli Esteri della Germania, che è proprio di origini palestinesi, musulmana e figlia di emigrati, nata nel 1979 a Berlino (2).
Non c'è che dire, oltre al danno pure la beffa per i palestinesi, che attendono da decenni che la loro situazione venga quantomeno regolarizzata.

Quando la UE si scrollerà di dosso questo insano pregiudizio? Si temono ritorsioni? La Svezia ha fatto da rompighiaccio, ma il suo gesto è stato giudicato deplorevole da parte di Israele, il quale ha ritirato il suo ambasciatore ed “il clima sarebbe così teso che, secondo Haaretz, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, uno dei "falchi" del governo Netanyahu, starebbe considerando di rimuovere definitivamente l'ambasciatore da Stoccolma” (3).

La Svezia  si è vista ritirare anche l'ambasciatore dell'Estonia, senza motivazione apparente proprio dopo quella decisione (4), una coincidenza cronologica quantomeno strana.

Alla mente torna quello che successe in Norvegia il 22 Luglio 2011, quando Anders Behring Breivik fece detonare una bomba presso i palazzi governativi di Oslo e subito dopo, armato di mitragliatrice, andò sull’isola di Utoya, per massacrare i giovani del partito laburista norvegese, filopalestinesi e poco teneri con politica israeliana.

Chi spera ancora in una politica estera indipendente da parte della UE è rimasto ancora deluso, la defezione della Svezia è senza dubbio incoraggiante, ma la presa di posizione tedesca ha frenato l'entusiasmo.

Il riconoscimento dello stato di Palestina è una cartina di tornasole per comprendere quanto sia indipendente la politica estera di un Paese dalle pressioni degli USA e di Israele, che in Occidente evidentemente ancora fanno il brutto ed il cattivo tempo, Germania docet.


03-11-2014

Fonti e riferimenti:

1)  http://www.shortnews.de/id/1117797/palaestina-deutschland-will-eigenstaendigen-staat-weiter-nicht-anerkennen

2)  http://de.wikipedia.org/wiki/Sawsan_Chebli

3)  http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/30/news/svezia_palestina_israele_ritira_ambasciatore-99377589/

4)    http://rus.err.ee/v/estonia/fe95f66b-c0cb-4773-9314-8aa2b0c0e01a

In foto: Sawsan Chebli

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