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lunedì 5 gennaio 2015

La Russia tende ancora la mano alla UE

Proprio cosi', la Russia, nonostante l'inaudito comportamento dei vertici politici della UE, continua a tendere la mano a Bruxelles e di riflesso ai singoli stati membri dell'Unione Europea.

Lo fa attraverso Vladimir Chizhov, ambasciatore russo presso la UE, il quale ha dichiarato:

"La nostra idea è quella di avviare contatti ufficiali tra l'UE e l'Unione Eurasiatica il più presto possibile. La cancelliera Angela Merkel ha parlato di questo non molto tempo fa. Le sanzioni dell'Unione Europea alla Russia non sono un ostacolo. Penso che il buon senso ci consiglia di vagliare la possibilità di creare uno spazio economico comune della regione eurasiatica, compresi i paesi principali del partenariato orientale. Potremmo pensare a una zona di libero scambio che comprende tutte le parti interessate in Eurasia".

Egli ha anche affermato che l'Unione Eurasiatica rappresenta un partner decisamente migliore per l'Unione Europea rispetto agli Stati Uniti, mentre ha minimizzato anche gli attriti con la Bielorussia e il Kazakhstan.

La Bielorussia in particolare, che tende per adesso a non esporsi troppo nelle frizioni russo-occidentali, "rimane un partner di fiducia, con i quali condividiamo un patrimonio comune storico, culturale e linguistico, un vivace commercio e vivaci relazioni economiche, nonché molti altri legami”.

L'attuale debolezza del rublo, il prezzo del petrolio caduto a livelli impensabili per Mosca, non danneggeranno il progetto eurasiatico, secondo il diplomatico.

Non poteva mancare ovviamente una reazione dall'altra parte della barricata, ovvero quella  USA, palesata attraverso Steven Pifer, ex ambasciatore americano in Ucraina ed esperto della Brookings Institution, organizzazione no-profit per la promozione delle relazioni internazionali e la democrazia (1). Egli addita la nuova realtà economica eurasiatica come tentacolo per controllare i paesi vicini a Mosca, in parole povere una riedizione dell'Unione Sovietica, simile però all'attuale Unione Europea. Prende spunto dalla Lituania, per placare le preoccupazioni di certuni evidentemente, sottolineando la scelta di quest'ultima di aderire all'Euro, andando in direzione opposta a quella auspicata dalla Russia.

Non ci si può aspettare di certo la condivisione della proposta russa da parte americana, interessata a far recidere (o quantomeno a far raffreddare) i rapporti tra Bruxelles e Mosca.

La speranza ancora non si è affievolita per vedere di nuovo una vera pace tra Europa e Russia, la possibile e fruttuosa collaborazione politica ed economica, il tutto rappresentante la naturale tendenza nel vecchio continente, ovvero l'integrazione con la Russia, agognata da secoli.

Un'utopia sembra per adesso, ma la consapevolezza che essa sarà il compimento del comune destino per gli europei occidentali ed i russi non potrà essere di certo soppressa a causa di incidenti di percorso.

Fonti:

Euobserver

Boston NPR

Riferimenti:

1) About Brookings

Immagine in alto: gettyimages.com

Foto al centro: russianmission.eu

Foto in basso: brookings.edu

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